religione
Comunità cristiana di base di Oregina
Come si suol: "riceviamo e pubblichiamo" questo volantino:
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Frate Metallo
Per chi non l'avesse visto.. un po' di misticismo per tutti.



Fratello Metallo è il nome d'arte di Frate Cesare Bonizzi, un missionario cappuccino che fino ai 18 anni lavora come operaio, poi come agente di commercio, fino a scoprire la vocazione all'età di 29 anni, quando decide di entrare in convento. Subito dopo si trasferisce in Costa d'Avorio dove opera come missionario per poi rientrare in Italia. Nel 1983 è ordinato sacerdote e inizia la sua attività pastorale tra la gente. In particolare tra i tranvieri di Milano, di cui diventa assistente spirituale.
E' qui che Frate Cesare scopre un'altra vocazione: quella per la musica. Inizia a suonare e a comporre le prime canzoni come "La danza del tram" dedicata proprio ai suoi amici tranvieri. E a incidere dischi. "Ne ho pubblicati quindici", ha affermato in una recente intervista. Il sedicesimo dovrebbe uscire a luglio e intitolarsi "Misteri".

Frate Cesare vive presso il convento di Musocco, nei pressi di Milano, e la sua attività artistica è descritta minuziosamente nel suo sito web. Sì, perché Fratello Metallo utilizza le nuove tecnologie per predicare il Verbo e diffondere la sua musica.
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Si scopre così che "Frate Cesare Bonizzi Cappuccino Predicantore", come si autodefinisce sul sito, ha davvero inciso e pubblicato da sé una serie di album. Ma di heavy metal non c'è traccia. I titoli della discografia ricalcano piuttosto la missione pastorale del frate e i temi portanti dei suoi lavori spaziano dalla famiglia all'amore sino al rischio delle droghe: "L'Eucredo", "Maria e noi", "Droghe", "Come Una Fiamma", "Via Crucis Via Lucis".
E l'insospettabile passione per il metal che lo ha reso famoso anche all'estero? A quanto pare si tratta di una conversione piuttosto recente dovuta a un concerto dei Metallica al Forum di Assago. Dopo il quale il frate musicista decide di realizzare un nuovo album, questa volta in chiave heavy metal. O per meglio dire "metrock", neologismo con cui Fratello Metallo definisce la sua cifra stilistica: "la mia musica è "metallo" condita con un pizzico di armonioso melodico rock". Difficile trovare dei metallari incalliti nella pace del convento. E allora non c'è niente di meglio che utilizzare un palco d'eccezione come quello del Gods of Metal (il più importante festival italiano del genere che in tre giorni attira qualcosa come 100mila spettatori) per lanciare un appello a formare un gruppo. Frate Cesare lo fa nell'edizione 2007. Il miracolo è compiuto. Un anno e un album dopo Fratello Metallo è pronto a salire sullo stesso palco. Questa volta, però, da protagonista. Con la sua band, per presentare i brani "metrock" del nuovo disco "Misteri".
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Lettera a Diogeneto
Ecco come si presentavano i Cristiani intorno alla metà del II secolo d.C.:

4. Vivendo in città greche e barbare, come a ciascuno è capitato, e adeguandosi ai costumi del luogo nel vestito, nel cibo e nel resto, testimoniano un metodo di vita sociale mirabile e indubbiamente paradossale.
5. Vivono nella loro patria, ma come forestieri; partecipano a tutto come cittadini e da tutto sono distaccati come stranieri. Ogni patria straniera è patria loro, e ogni patria è straniera.
6. Si sposano come tutti e generano figli, ma non gettano i neonati.
7. Mettono in comune la mensa, ma non il letto.
8. Sono nella carne, ma non vivono secondo la carne.
9. Dimorano nella terra, ma hanno la loro cittadinanza nel cielo.
10. Obbediscono alle leggi stabilite, e con la loro vita superano le leggi.
11. Amano tutti, e da tutti vengono perseguitati.
12. Non sono conosciuti, e vengono condannati. Sono uccisi, e riprendono a vivere.
13. Sono poveri, e fanno ricchi molti; mancano di tutto, e di tutto abbondano.
14. Sono disprezzati, e nei disprezzi hanno gloria. Sono oltraggiati e proclamati giusti.
15. Sono ingiuriati e benedicono; sono maltrattati ed onorano.
16. Facendo del bene vengono puniti come malfattori; condannati gioiscono come se ricevessero la vita.
17. Dai giudei sono combattuti come stranieri, e dai greci perseguitati, e coloro che li odiano non saprebbero dire il motivo dell'odio.


Lettera a Diogene, Il mistero cristiano (V,4,17)
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Vota Don Gigi
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Don Luigi Traverso: subisce una serie di aggressioni, per cinque volte danno fuoco alla canonica di San Siro. Il colpevole viene individuato: è il sacrestano. Don Luigi lo perdona e continua a fare del bene

VOTATELO.

E' un riconoscimento simbolico, ma se lo merita tutto.
A Grillo bastino i soldi, avere il blog più visitato d'Italia, le ville e le barche come riconoscimento...
a Cassano le
fregne con cui si accompagna.
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Jesus Christ
La chiesa, prima di scagliarsi senza pietà contro pagani ed eretici, aveva fatto della scelta non violenta e dell'antimilitarismo uno dei suoi punti di forza.
Oggi, malgrado a qualcuno questa cosa dispiaccia, con i papati di Paolo VI e Giovanni Paolo II si è tornati alle origini chiedendo scusa alle vittime di errori storici.
Il Cristianesimo nasce e deve restare una religione sediziosa e rompiscatole, che parli di amore e fratellanza, di egualitarismo sociale e sessuale, che rivendichi il rifiuto dei beni terreni.
Questi messaggi sono cresciuti nel cuore di uno degli Imperi più avidi ed aggressivi della storia, forse sono stati anche una delle cause disgreganti dello stesso.
Bisognerebbe seguire le orme di questi uomini fuori dall'ordinario, decisamente sovversivi e cocciuti.
Come affermava
Lattanzio nella Divinae Institutiones "ogni Cristiano dovrebbe rifiutare ogni forma di violenza, dal servizio militare alla pena capitale, dalla legittima difesa ai giochi dei gladiatori".
Il non violento deve correre il rischio di "essere considerato un pigro e uno stolto dall'opinione pubblica, perchè attraverso la sua scelta di innocenza (non-nuocere) acquisterà la somma virtù della pazienza".
Lattanzio va oltre, mettendo in discussione anche il concetto di patria, definendo i suoi interessi "come gli svantaggi delle patrie degli altri". Pone la comunità umana, al di sopra della comunità ristretta ed egoistica della patria.
Cipriano invece insiste che il cristiano non può odiare il nemico nè rendere male per male, deve perdonare non solo "70 volte sette" ma "tutte le colpe e del tutto" perchè l'infelice non è chi riceve l'offesa ma chi la compie.


in parte estrapolato da
L'almanacco della pace, Matteo Guarnaccia, Stampa Alternativa, 2006, ISBN: 88-7226-937-7

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Giordano Bruno
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Leggevo di Giordano Bruno.
Uno di quei personaggi geniali in anticipo sui tempi, ispirati da una visione profetica dell’umanità e dell’universo.
La sua visione dell'universo non deriva da fottuti calcoli matematici o astronomici (per i quali il filosofo fu poco incline), le sue conclusioni sull'infinità dell'universo derivano dal principio teologico secondo cui il mondo, avendo la sua causa in un Essere infinito dev'essere per forza infinito. La creazione dev'essere, infinita e straripante di vita. Eppure fu ammazzato dai "custodi dell'ortodossia".
Era un Frate Domenicano che conosceva il proprio valore e rispettava quello degli altri, quello vero però, non quello stabilito dalle consuetudini e dalle convenienze.
Era uno che amava la vita in tutti i suoi aspetti e che in tutte le sue manifestazioni riconosceva l’espressione della divinità.
Nemico implacabile e convinto di tutti “quegli uomini stolti e ignobilissimi che non riconoscono nobiltà se non dove splende l'oro, tintinna l'argento, e il favore di persone loro simili tripudia e applaude” (Oratio Valedictoria).
Gli ideali che Bruno perseguì durante tutta la sua vita, fino all’estrema conseguenza del rogo di Campo de’ Fiori, sono ideali di libertà.
Il suo era un messaggio entusiasta, gioioso, vero.
Rimane un caso unico nella storia della "martiriologia": non morì per una idea né per una istituzione, ma per il pensiero in sé.

"Alle libere are della filosofia io cercai riparo dai fortunosi flutti, desideroso della sola compagnia di quelli i quali comandano non già di chiudere, ma di aprire gli occhi".

Lo sancirà anche il Concilio Vaticano II, 359 anni dopo al rogo in Piazza del 1600: "Nessuno in materia religiosa può essere forzato ad agire contro la sua coscienza, né impedito, di agire in conformità alla sua coscienza".

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