Michele Giordano sei tutti noi.
E non dimentichiamo che: "LE AMAZZONI V_NS_R_ BATTAGL__ GRAZ__ ALLA L_R_ F_GA"
C'è solo una cosa che può frapporsi
tra il Sommo Veggente Gennaro D'Auria e la ricerca
della Verità: il tempo limitato dei consulti
telefonici. Una chiamata all'899 non può durare più
di otto minuti, buona parte dei quali trascorrono
ascoltando una voce preregistrata. Ne fa le spese un
pizzaiolo di Caivano, che già la settimana precedente
ha speso un bel po' di soldi senza ottenere la giusta
soddisfazione. Ora che il destino gli concede
finalmente l'opportunità di parlare con il Maestro,
il povero pizzaiolo s'incarta e spreca tempo prezioso
in chiacchiere inutili, riguardanti l'ubicazione
della pizzeria e la difficoltà di prendere la linea.
Lo stesso Gennarone gli dà corda, raccontando i
propri itinerari da gourmet e sponsorizzando l'ormai
celebre Campagnola di Pianura. Quando si arriva al
dunque, però, la linea cade. E lo scaletto ne fa le
spese.
da www.trashopolis.com
Gli ultimi due infelici sono agli sgoccioli dei loro giorni di prigionia..
Ne parlano bene come si parla delle persone morte, è morto? No. Ha solo preso la saggia decisione di andare in pensione.
Non ci capacitiamo di come si possa elogiare a questo modo un preside definito moralizzatore, tutore dell'ordine e dei più alti valori che pochi anni fa ha perso la faccia accapigliandosi con il gestore di un bar.
Un preside che nessuno di noi avrebbe mai voluto avere, un presidente di commissione temuto e quindi odiato da tutti gli studenti che hanno avuto la sventura di incontrarlo.
Un uomo di una certa età che durante una conferenza sui "danni della droga" esponeva la sua pessimistica, distorta ed offensiva visione degli studenti della sua scuola e dei giovani in generale.
Un professionista, professore e preside inattaccabile e diligentissimo, per carità, ma che qui nessuno saluta con affetto.
Non lo consideriamo un inetto come C.D. (iniziali di fantasia) che alcuni di noi hanno avuto modo di conoscere, per carità. Semplicemente non ne possiamo più di leggere sui giornali locali di lui, ed erano decenni che aspettavano con ansia arrivasse questo giorno.
Inoltre, il cambio di preside al D'Oria è diventata una questione cittadina e ci sono articoli su tutti i giornali, ma il professore ci tiene a precisare che "A noi non ce ne frega un cazzo."
Professore del
Corso Anale e Accio.
immagine presa da qui
come si suol dire, riceviamo e
pubblichiamo:
S. Agata sul Santerno, 21 maggio 2008
Anche quest’anno, Fusignano difende il titolo di
“roccaforte romagnola” delle roboanti e goliardiche
esibizioni degli appassionati del rutto
libero.
L’Associazione
Goliardica Fusignanese, orgogliosa della concessione
del patrocinio del Comune di Fusignano, annuncia per
voce dei suoi fondatori, la settima edizione
della Festa della
Birra che si
terrà nella serata sabato 7 giugno nella zona dello Stadio Comunale
di Fusignano
(RA).
La festa sarà un’occasione per dare un caloroso
benvenuto alla stagione estiva e, tra un intermezzo
di buon rock e l’altro - a partire dalle ore 21.00 -
verrà disputata la ormai celeberrima
Gara del “Rutto
Libero”, con
lancio finale di magliette e gadget appositamente
creati per l’occasione.
Al di là delle considerazioni legate al
bon
ton, la Gara
del “Rutto Libero”, unica nel suo genere in terra
romagnola, vuole ritrovare nella “naturalità e
nell’aspetto primitivo” delle emissioni, un momento
di pura e semplice goliardia. Il contesto festoso,
incentrato sulle emissioni gassose, perché in fin dei
conti è di questo che si parla, minimizza l’aspetto
triviale dell’atto, enfatizzando invece quello un po’
scanzonato e chiassoso del ritrovo tra amici.
Come di consueto, i partecipanti giungeranno anche da
altre regioni per fronteggiare un pubblico sempre più
“esigente”, cinquemila le presenze del
2007.
Per garantire
performance da “professionisti del rutto”
l’Associazione Goliardica Fusignanese, oltre a
ricontattare i “veterani” delle precedenti edizioni,
ha previsto, per le “nuove leve” una selezione in
entrata. I concorrenti che vorranno prendere parte
alla settima edizione della Gara del Rutto di
Fusignano, dovranno infatti inviare il loro provino
all’indirizzo: provinirutto@gmail.com
Gli elementi
fondamentali per passare il provino? Dimostrazione di
potenza, simpatia e anteprima della prova libera,
sicuramente la più bizzarra, durante la quale il
concorrente potrà dare libero sfogo al proprio estro
creativo.
Come di consueto, anche la competizione vera e
propria impegnerà i partecipanti in 2 prove:
prova di
potenza, durante la quale dovranno cercare di
emettere il rutto più forte che verrà valutato in
decibel attraverso un misuratore di intensità di
rumore
prova
libera,
sicuramente la più bizzarra, dove il concorrente
potrà dare libero sfogo al proprio estro
“reinterpretando” parole, canti e poesie.
Per tutta la serata, Super Ruttì,
mascotte “un po’ sopra le righe” ma dal cuore tenero,
accoglierà tutti gli intervenuti custodendo
un’urna per offerte
libere che verranno interamente devolute ad una
struttura sociale del Comune di Fusignano,
(nell’edizione 2007,
l’Associazione Goliardica ha donato le offerte
raccolte durante la serata all’Ente Nazionale
Protezione Animali ).
Il primo classificato si
aggiudicherà un viaggio in una capitale europea,
mentre agli altri partecipanti arrivati nella rosa
delle prime 10 posizioni verranno assegnate ceramiche
e premi di natura gastronomica.
Oltre alle prime 3
posizioni, sono previsti premi per le seguenti
categorie:
concorrente che viene
più da lontano
concorrente più originale
concorrente femminile
concorrente più giovane
concorrente più “roboante”
concorrente più apprezzato dal pubblico (tramite
intensità fonometrica degli applausi)Per partecipare
alla gara non sono previste quote d’iscrizione.
La promozione dell’evento si
muoverà in modo massiccio.
per ogni richiesta di
informazioni www.ruttoromagna.it
- margheritoni@ruttoromagna.it
"Il logo del Festival della Scienza con sfondo piazza De Ferrari"
L'adesivo non ho idea di chi dei simpaticoni che lo possiede lo abbia attaccato in quel posto.. abile mossa, e grazie per chi ha saputo cogliere la finezza e scattare
Io sto pensando alla libertà
Mi sento schiavo della libertà
Vorrei che qualcuno pensasse per me
Ma so che nessuno può pensare per me
RIT:
Perché io sono
Libero
Libero
Vorrei essere libero
Di non esser libero
Libero [x 11]
son brevi i momenti di sconforto
In cui io vorrei essere un altro
Ma questa distanza tra me e me stesso
è duro lavoro che ancora mi manca
RIT:
per essere
libero
vorrei essere libero
di non esser libero
libero [x 14]
libero
come un fiore
libero libero libero
libero
come il sole
libero libero libero
libero
come il cielo
libero libero libero
libero
come un uomo libero
libero di comperare tutto quello che mi pare
senza più un valore il rispetto e l'educazione per le cose
che diverse van capite e non temute
mi domando se infondo a tutto questo sia un inganno del mercato
del profitto e del capitalismo
libero mercato schiavo del mercato
libero libero libero
RIT:
libero
vorrei essere libero
di non esser libero
voglio essere povero
diventare povero
come San Francesco camminare scalzo
servo del Signore o anche di un cane
ma io imperatore guardo innanzi al sole
fare l'amore con lei davanti a tutti
camminare nudo senza vergogna
baciare un uomo e accarezzarlo
ama il prossimo tuo
come te stesso
i cristiani, i musulmani
gli ebrei gli induisti
i buddisti
ognuno creda a quello che a voglia
ma si viva in pace
non si faccia la guerra
perché noi siam
RIT:
liberi
e noi siamo liberi
di non esser liberi
libero [x 11]
vorrei dire ancora tante cose
ma se le dico qualcuno mi uccide
perché la libertà finisce dove inizia
solo nella mente libero veramente
com'è com'è
RIT:
libero
vorrei essere libero
di non esser libero
libero…
libero
come un fiore
libero libero libero
libero
come il sole
libero libero libero
libero
come un uccellino
libero libero libero
libero
come il vento libero
libero libero libero
libero
come la pioggia
libero libero libero
libero
come l'amore
libero libero libero
libero
come un bimbo
libero libero libero
libero
come un uomo libero
na na na…
Ho pregato lo scienziato di farci una lezione sulla "sferica" della terra... forse ce la concederà a breve..
nel frattempo godetevi altre chicche:
La Gravità
L'intelligenza "ambidestra"
Il déjà vu
L'alba e il tramonto
L'oroscopo
Il mentore
L'evoluzione della specie
Entravamo nella stalla e rinvenivamo sette mucche di cui una toro.
Abbiamo rilevato ferite sullo stomaco e più in basso sulla zona pubblica.
I due venivano alle mani coi piedi.
Alla rissa partecipavano attivamente ambetre.
Girando la borsetta con “non-scialans”, come le signorine buonanotte…
Durante l'identificazione, il Fornasari assumeva una sudorazione sul corpo non consona al momento (stante che erano le due di notte) e alla stagione (inverno).
Si definisce fotografo d'arte, nel senso che produce nudi femminili sia di uomini sia di donne.
Inoltre il fermato rispondeva alle domande con poco rispetto e mi dava del tu, mentre io per lui ero lei.
Il suddetto L. Pasquale è stato da me sorpreso a defecare in un vicolo. Alla contestazione del reato il L. mi ha mandato a prenderlo nel ****.
Preso, lo teniamo a disposizione del Signor Comandante.
Gli schiamazzi avevano raggiunto una tale intensità da potersi definire notturni.
Il cadavere, al piede destro, aveva una sola scarpa.
I tre erano entrambi pregiudicati.
Il cadavere presentava evidenti segni di decesso.
Alla perquisizione, notavamo all'altezza dei genitali un bozzo anomalo, dopo aver proceduto alla stessa, constatavamo che detto bozzo risultava essere una pistola calibro 7.65.
Mi accorsi subito che il cadavere del morto era deceduto.
Nella notte ignoti ladri sollevavagli l'auto sopra indicata su dei mattoni asportandole quadrambe le ruote marca Pirelli.
Lo spaccio avviene giorno e notte, alla luce del sole.
per favore moderate eventuali commenti.
FONTE: web
Uno che è avvezzo a devastare con l'estintore le stanze d'albergo dove va in ritiro prepartita...
Uno che è stato accusato da gruppi di animalisti per aver comprato illegalmente uno scimpanzé per la festa di compleanno del figlio e di avergli fatto bere birra fino a farlo ubriacare.
Uno che mentre la squadra di cui è cannoniere si sta giocando lo scudetto vola a Rio de Janeiro per festeggiare il carnevale.
Lo chiamano "O ANIMAL".. nel bene o nel male resta una leggenda del calcio.
Ricordiamolo con questo video, dove ci regala un bel momento di sport e fair play con il suoi compagni di squadra..
Non può essere sparito: O ANIMAL, ovunque tu sia, il Tendabus F.C. aspetta solo te.
Ogni giorno veniamo stritolati dal sistema, costretti a correre e sudare come dei porci da corsa.
Come se non bastasse, ai nostri impegni quotidiani si va ad aggiungere la fottutissima afa che ha contraddistinto Dicembre e sta caratterizzando Gennaio.
Le giornate si riempiono, il tempo da dedicare alla DEMENZIALITA' scarseggia.
E questo è un male.
Domani dovremmo avere delle novità sul nostro ultimo progetto, dove per "nostro" si intende mio e di Bertuccio... se il nostro disegnatore avrà fatto un buon lavoro vi aggiorneremo in tempo reale.
Manteniamo il più stretto riserbo sulla questione per non rischiare di lasciarvi delusi a tempo debito..
Sotto trovate un interessante editoriale tratto da "Paperino".
Se siete quì, senz'altro siete degli intenditori, non potrete che apprezzare..
100% mentalità loescludo.
Camminare per le strade illuminate,
pacchetti e pacchettini che portano in giro un sacco di persone,
che confusione, qual è il senso di tutto questo?
Ad un certo punto, però, tutto diventa più chiaro,
tutto acquista una ragione così limpida che quasi spaventa..
il mio sguardo si è posato su di lui,
e adesso non posso che fissarlo,
intensamente, trascendentalmente,
mi sento scossa da una nuova forza,
e lui non fa niente, rimane lì, fermo,
ma lo so che sta guardando proprio me,
lui vuole me, e io voglio solo lui,
e così corro verso di lui, lo afferro,
e il desiderio diventa irrefrenabile,
non posso più aspettare...
Corriamo a casa,
potremo stare insieme e dimenticarci di tutto il resto,
fino a quando non sarà finito,
spero mai...
Sciroppo di Guaranà, ti amo!
Bagheera la
Pantera
Simpatico pure l'episodio di 007 all'Ipercoop
Se volete farvi una cultura in merito www.nidodelcuculo.tv
Politicanti, Giornalisti e Giornalai non possono negarlo: Oggi c'è proprio un tempo di merda.
Lo osservo mentre studio Scienze della Terra.
Il margine di differenza che c'era tra il clima di Marte e quello della Terra è ormai flebile.
Mari, laghi e fiumi si asciugheranno.
MORIREMO TUTTI.
Ah, dimenticavo un'altra precisazione:
"Se la pioggia cadrà
se la pioggia cadrà
e tutto bagnerà
e tutto bagnerà
se la pioggia cadrà
se la pioggia cadrà
più divertente ancor sarà."
Tutte fregnacce, se la pioggià cadrà sarà una merda, e farà freddo.
La genialità di Rino di fronte all'incompetenza di un soggetto così:
Ne approfitto per chiarire a chi avesse conosciuto Rino Gaetano solo tramite la fiction della Rai "Ma il cielo è sempre più blu" che quel film non c'entra niente con il vero Rino (a parte rarissimi sprazzi), come giustamente hanno affermato la sorella e gli amici del cantautore.
Un bel film, che non rispecchia la vita di Rino.
Chi volesse conoscere meglio il grandissimo personaggio e la bella persona che è stato Rino Gaetano può leggere questo:
e questo
che tra l'altro contiene un sacco di interessantissime chicche e ripropone pagine del suo diario.
Due libri fatti bene e piacevolissimi, al contrario di questo, che ho letto per la mia passione su Rino ma che si è rilevato essere, a mio modesto parere, una porcata.
un immagine del dottor Stubbins Ffirth secondo google immagini.
Procedette a testarla su se stesso bevendo il pus estratto dalle ferite di un paziente, nonché il vomito, ed entrando in contatto con liquidi organici dei malati come urina e saliva. Non sazio pensò che fosse opportuno sfregare il vomito del paziente su ferite aperte.
L'antenato di Cozzy non si ammalò, ma non perché la febbre gialla non fosse contagiosa, bensì perché essa deve essere iniettata direttamente nella circolazione del sangue, tipicamente attraverso il morso di una zanzara.
corriere.it
Tanto che se gli si fa vedere un modello in legno di una tacchina, cercano di corteggiarla e di accoppiarsi così come fosse una tacchina vera. Due ricercatori dell’Università della Pennsylvania hanno tentato di scoprire fino a che punto i tacchini maschi si accontentano.
E così, da un modello in legno hanno iniziato a togliere pezzi: la coda, le zampe, le ali… per capire a che punto i maschi avrebbero perso interesse.
Ma, sorpresa per i ricercatori, anche quando rimaneva solo la testa, i tacchini si eccitavano lo stesso. Anzi, sembravano preferire la sola testa che il corpo di legno “decapitato”.
da corriere.it
Mi sento in dovere di difendere i tacchini e lo farò tramite una semplice vignetta che ho trovato nei meandri del mio disco hard:
Tè!
TACCHINI vs UMANI 1 a 1
Palla al centro.
p.s sempre per difendere la causa dei tacchini ci sarebbe anche quest'articolo.
Lo segnalava Pesce e ormai è una HIT da settimane..
Correva l'anno 1993:
Vampiro
Ecco un interessante approfondimento su "il nostro" Donato.
tratto da: "Sadoma e Camorra" di Costa Paola e Salvo Chiara
fonte: TFH site
Mitola compone e interpreta canzoni psicologico-demenziali su temi in prevalenza futuristici o fantascientifici, paradossalmente intonate su melodie dal ritmo trascinante e un po' retro.
"Sono nato a Cerignola nel 1943 e sono un ex attore... ho sempre sognato di fare l'attore.
Io riesco a trasformare i miei personaggi in personaggi macabri come il vampiro, il maniaco, il sadico, specialmente il sadico: è una cosa incredibile, mi trasformo, divento come il dottor Jeckyll; comunque sono sempre me stesso, sono fatto per l'orrore.
Ho lavorato in film tipo quelli di Dario Argento, dovevo apparire con la faccia macabra, la faccia spaventata. Ho fatto un maniaco che uccideva le donne, con la faccia insanguinata. Pronunciavo queste battute di parole a una donna: «Eh. .Eh... ormai sei mia e ti uccido. Io sono necrofilo e ti uccido dopo, quando sei morta da cadavere...»
Sì, potevo fare carriera, ma sono stato pratico, quindi non me l'hanno fatta fare.
Io potevo diventare come Stallone, un personaggio proprio bing! perché sono un personaggio un po' particolare!
Come cantautore la mia fonte d'ispirazione è la mia fantasia; in qualsiasi momento mi viene la fantasia e l'estro, mentre sto mangiando... compongo parole e motivi, senza scriverli. La musica non la conosco, il motivo è come mi viene, i miei testi sono completamente fuori, strambi perché io sono un istrione della vita. (...)
Noi viviamo con il male: il male è una droga, è come Dio. Il male si manifesta col regime stressato di traffico. A un primo semaforo bestemmiano e fanno del male. Ma il male non lo si fa materialmente, lo si fa suonando di notte, di giorno, bestemmiando, non dando retta alia gente.
Quando mangio non devo sentire rumore, devo masticare piano, non devo avere nessuno attorno, dopo parlo... Mi voglio assaporare il cibo benedetto da Dio in silenzio. Rimprovero sempre mio figlio, che parla di amici, pallone, lo mando in un'altra stanza perché io non voglio sentire rumore. Mi piacciono le cose appartate, le cose intime.
Il sesso è una cosa meravigliosa: non mi piace la pornografia. Io lo faccio raffinato, ma sono un po' sadico. Masochista. Mi piace anche legare la donna al letto. Ho i miei mezzi personali. Applico il gusto dell'horror al sesso (uso luci e altro) per fare godere la donna. C'era una ragazza che si chiamava Piera, che praticamente ci piaceva che la frustavo, ma con un frustino piccolo. A mia moglie non piace.
Una parola che mi piace molto è «vai con Dio», è il sinonimo di liberazione dal male.
Attenti a quello che dice Donato Mitola detto Veleno, che nonostante i colpi che ho avuto dalla vita... mortali... io conservo una grinta di vent'anni e sfido chiunque nel campo della grinta!"
Per fortuna che ci sono persone così in televisione.
Programmi culturali di un certo livello come questo non se ne vedono più.
Eccone un altro...
Mago Gabriel, invettiva contro la Gialappa's
Era passato in televisione per sottoporci questioni di primario interesse storico-culturale come le lezioni 3 e 4 su RaiSat.
Ieri ecco comparire il nostro Marxiano Melotti su youtube in un contesto spassosissimo che nulla ha a che fare (o almeno nulla dovrebbe avere) con il suo lavoro.
Non ci si spiega cosa ci faccia lì e perchè si umilii così, però fa ridere.
Marxiano Melotti e le tette:
INCREDIBILE!!
La depravazione, le guarigioni, gli intrighi,
l'eresia, le profezie e la morte cruenta di Grigorij
Efimovič
Novy.
Qualche
anno fa, nella mia ignoranza, credevo che
Rasputin fosse
solo il nome
del
criceto o
coniglio della
professoressa
Bartolini (deceduto).
Recentemente ho sentito alla radio un’intervista ad
Aldo Montano, Campione di scherma e personaggio del
“jet set”. In quell’occasione, lo schermidore (di
ritorno da una gara svoltasi a San Pietroburgo),
citava le ingombranti dimensioni del
pene di questo
soggetto, da lui definito: “Una montagna.” Non mi
ricordo cosa portava lo sportivo a parlare del pene
di Rasputin, ma la curiosità mi spinse a cercare
informazioni sul Russo.
Grigorij
Efimovič
Novy
“Rasputin” nacque a
Григо́рий
Ефи́мович
Распу́тин,
(Siberia) negli anni ‘60 del 1800. Sulla data di
nascita non si è certi in quanto lo stesso Rasputin
si invecchiava di proposito, anche di vari anni,
aiutato dal suo viso rozzo e solcato da rughe. Si
invecchiava con lo scopo di mantenere credibile la
sua figura di monaco, figura che in Russia godeva di
particolare prestigio se anziano.
Si narra che da piccolo cadde nel fiume gelido con
suo fratello e che riuscì a guarire da una grave
polmonite, dopo giorni di
deliri e strane
visioni. Suo fratello, invece, morì. Si trasformò in
fretta in un giovane uomo irrequieto che si
ubriacava, rubava e correva dietro alle donne per
soddisfare un appetito sessuale che sembrava non
placarsi mai (Rasputin è il soprannome che si
guadagnò proprio in quegli anni e, in russo,
significa depravato).
“Il nostro” si imbatté casualmente in una setta
rinnegata dalla Chiesa ortodossa, i quali adepti
sostenevano che per comprendere appieno l’essenza di
Dio era
necessario peccare. Solo con
l’intima conoscenza del male il peccatore poteva
pentirsi, e quindi ottenere il perdono.
L’uomo si doveva macchiare d’ogni tipo di colpa per
godere della grazia divina.
Rasputin, quasi diciottenne e semianalfabeta,
abbracciò con entusiasmo la nuova religione. Vestito
da monaco, si dedicò con impegno ai
dogmi della
setta, interpretandoli a suo piacimento. Si proclamò
veggente e guaritore. Diceva di essere guidato dal
volere di Dio. Durante i suoi continui pellegrinaggi,
attirò l’attenzione di molti. Da un breve matrimonio
ebbe tre figli.
Riprese immediatamente il suo vagabondare. Lo sguardo
da folle e la convinzione di essere in possesso di
conoscenze da rivelare a pochi eletti lo portarono a
San Pietroburgo. Frequentò con soddisfazione il
movimento nazionalista dei "Veri Russi".
Rasputin riuscì ad entrare negli ambienti di corte,
considerato in possesso di
misteriosi poteri sovrannaturali.
L’ultimo Zar, Nicola II della dinastia Romanov,
giovane ed immaturo, pregava da tempo affinché Dio
inviasse una guida per aiutarlo ad affrontare tutte
le responsabilità. Tra le altre cose lo Zar era
preoccupato dal mancato arrivo di un erede maschio.
Venuto alla luce Alessio, il tanto atteso figlio, i
genitori non poterono comunque gioire, il bimbo
infatti era emofiliaco, e questo destava notevoli
preoccupazioni.
Rasputin, grazie a questo momento di debolezza dello
Zar, trovò terreno fertile per i suoi sproloqui, e si
mosse con scaltrezza.
Con il suo “carisma” pare riuscì a conquistare il
cuore di molte donne aristocratiche, con le quali
intratteneva relazioni sessualmente “hardcore”.
Rasputin riuscì a bloccare l’ennesima emorragia del
piccolo Alessio. Sul come ci riuscì vi rimando a
varie teorie che si trovano anche su internet.
L’episodio fu sufficiente a rendere Rasputin un
membro della famiglia reale.
In Russia non ci si spiegava come fosse possibile che
gli imperatori accettassero un individuo così ambiguo
a palazzo. Molte persone dubitarono dell’”integrità
morale” dello Zar e della Zarina, che non avevano
fatto trapelare la notizia dell’emofilia del pargolo
per non destare preoccupazione tra i sudditi.
Rasputin non si adoperò certo per metter a tacere i
pettegolezzi. Varie testimonianze ci parlano di
banchetti durante i quali il monaco si
ubriacava,
mangiava con le mani,
ruttava rumorosamente e infine
si faceva
leccare le dita
dalle sue devote commensali.
È leggendaria la sua
avversione per l’acqua e il modo
in cui si svolgevano i suoi rari bagni. Erano bagni
collettivi, amava immergersi in grandi vasche con
molteplici donne con le quali si divertiva e dalle
quali si faceva lavare.
Si diceva che le quattro figlie dello Zar fossero ben
disposte a soddisfare le perversioni del monaco.
Rasputin,
ubriaco fradicio ad ogni
festa, raccontava degli incontri a sfondo sessuale
tra lui, la Zarina e le figlie. Alla fine
l’imperatore lo allontanò da corte. Quando il piccolo
Alessio fu sull’orlo di un altro dissanguamento, pare
che Rasputin, richiamato, riuscì ad arrestare
l’emorragia.
A questo punto i monaci e i vescovi che si opponevano
a lui venirono puniti dai Romanov. Si pensava che il
monaco fosse arrivato ad avere il controllo su ogni
questione concernente l’impero.
Nel 1916 una congiura di nobili vicini alla corte
decise che
il monaco doveva essere eliminato.
Nel dicembre di quell’anno, il principe Jusupov lo
invitò a cena nel suo palazzo, con la scusa di
presentargli la bellissima moglie
Irina.
Rasputin,
insaziabile come al
solito,
accettò con
entusiasmo. Irina era una delle poche donne con le
quali ancora non si era “dilettato”: non poteva
lasciarsi sfuggire una simile occasione.
Successivamente Jusupov spiegherà che aveva
organizzato l’assassinio per salvare l’impero. Ma il
fatto che Jusupov non si fosse mai dichiarato un
sostenitore della famiglia reale, e la sua dichiarata
bisessualità, fanno pensare che i motivi furono ben
altri. Secondo i piani l’avrebbero dovuto avvelenare.
Per essere sicuro del risultato Felix Jusupov
aggiunse cianuro a tutto quello che c’era di
commestibile e al vino che il monaco adorava.
Rasputin arrivò verso le undici e si tuffò sull’alcol
e sul cibo, ingurgitando abbastanza veleno da
uccidere sei uomini. Irina non era consapevole del
complotto e non sarebbe mai arrivata, ma Jusupov
prese tempo e attese accanto a lui che il cianuro
facesse effetto. Rasputin, mezzo ubriaco, si dilettò
nel suonare la chitarra fino alle due del mattino,
ora in cui propose di andare a fare un giro in città.
Il terrore di trovarsi di fronte a un essere capace
di cenare a base di veleno e accusare poi un semplice
bruciore di stomaco prese i congiurati riuniti al
piano di sopra.
Decisero di passare alle maniere forti. Jusupov scese
con una pistola e (si dice) vide il monaco che
pregava ai piedi di un crocefisso. Gli sparò nella
schiena. Rasputin era ancora vivo, ma i congiurati
pensarono che sarebbe morto per dissanguamento entro
poco. Un’ora dopo Rasputin sembrava morto, ma quando
Jusupov lo mosse, il monaco aprì gli occhi e cominciò
a chiamarlo per nome: “Felix… Felix… Felix…”.
Rasputin barcollando tentava di scappare dirigendosi
verso la porta, tra gemiti e parole sconnesse. Riuscì
ad arrivare in giardino, gli spararono altre quattro
volte. A terra continuò a gemere e a strisciare verso
il cancello. Presero a sferrare calci furiosi alla
testa del monaco finché quest’ultimo non smise di
muoversi. Successivamente Rasputin venne pugnalato e
preso a randellate, respirava ancora. Il suo
cadavere,
ben zavorrato, venne
gettato in un canale.
Riemerse due giorni
dopo (ci sarebbe anche la foto ma ve la risparmio);
sottoposto ad autopsia incredibilmente non vi si
trovarono tracce del veleno.
Fu riscontrata acqua nei polmoni, la qual cosa
significa che nonostante
il veleno, i colpi di pistola e le
bastonate,
incredibilmente Rasputin fu gettato nell'acqua ancora
vivo, e quindi morì annegato. Vennero presi dei
provvedimenti contro i partecipanti del complotto.
Jusupov fu mandato in "esilio in campagna",
Pavlovič
fu inviato
in Persia a combattere in prima linea.
Ironia della sorte, l’esilio salvò Jusupov, la
rivoluzione bolscevica di lì a poco avrebbe
rovesciato il trono nel sangue.
I contadini considerarono l’omicidio del monaco come
l’ennesimo sopruso ai danni del popolo da parte degli
aristocratici.
La sua morte fu la goccia che fece traboccare il
vaso. Durante le sommosse bolsceviche la tomba di
Rasputin fu violata, il corpo bruciato e le ceneri
disperse. Il monaco aveva previsto la sua morte con
largo anticipo. Lo scrisse chiaramente nei suoi
diari:
“Sento
che devo morire prima dell’anno nuovo. Se io verrò
ucciso dai nobili, le loro mani resteranno macchiate
del mio sangue e per venticinque anni non potranno
togliersi dalla pelle questo sangue. Zar della terra
di Russia, se tu odi il suono delle campane che ti
dice che Grigorij è stato ucciso, devi sapere questo.
Se sono stati i tuoi parenti che hanno provocato la
mia morte, allora nessuno della tua famiglia, rimarrà
vivo per più di due anni. Essi saranno uccisi dal
popolo russo... Pregate, siate forti...”
Le
notizie inerenti le dimensioni “extra-strong”
del
fallo di
Rasputin, al quale “attrezzo” ho dedicato il titolo
solo per attirare la vostra attenzione, ci sono
giunte grazie alla brillante idea del principe
Josuppov, che dopo averlo terminato decise di
evirarlo.
Il suo membro venne successivamente
essicato, e
circolò a lungo dentro ad uno scrigno. Testimonianze
riportano che “assomigliava ad una lunga
banana rinsecchita”.
Lungo qualcosa più di 33 centimetri, “srotolato”
avrebbe potuto coprire quasi del tutto il Kolumbus
per larghezza.
Per chi lo volesse vedere, il membro definito:"Unico
e prezioso" dal sessuologo Igor Kniazkin è conservato
ed esposto al pubblico in un museo erotico di San
Pietroburgo. Aldo Montano lo ha definito:”Una
montagna, una cosa
impressionante”.
Detto
tutto questo, una cosa è certa. Se avessi un criceto
o un coniglietto non lo chiamerei
Rasputin.
un Babbeo:
Please, kids, don't be as stupid as I am. This could KILL you
Frizzy Pazzy & Soda
Frizzy Pazzy in mano a un'incapace
Si divertono come dei matti
E i Green Day ci hanno anche dedicato una canzone:
Pop Rocks and Coke !
Un presentatore non riesce a smettere di ridere sulle disgrazie del povero Valair che a causa di un episodio di malasanità è stato castrato per errore.
La carriera del presentatore è terminata in quella tragica serata...
Ecco la scena...
ah ah ah ah ah
La risata è un istinto assolutamente incontrollabile...
Quante volte si ride in momenti assolutamente seri durante i quali non è opportuno?
AH AH AH AH AH
UN FOLLE.
PAZZO FURIOSO.. ah ah ah
Docente di Civiltà greca all’Università di Milano - Bicocca
Ecco il nostro:
E l'originale...
lo trovate su: http://www.consorzionettuno.it
Fate vobis...!
Questa doveva essere la sigla finale di un film il cui protagonista era un temibile leghista filonazista, un gran film ambientato a Genova di cui non ricordo bene la trama.
La fede NazoLeghista del protagonista è supportata dalle bandiere utilizzate nel video..
Ricordo solo che nella sceneggiatura originale il nazoleghista prendeva sempre un sacco di botte per svariati motivi.
Probabilmente sarebbe stato un capolavoro.. e noi ora saremmo ricchi.
Invece abbiamo solo realizzato la scena dei titoli di coda..
poi se vogliamo parlare di personalità ci sarebbe un video fenomenale da sottoporvi:
lui si che è dei nostri.
la versione con i sottotitoli in inglese:
http://www.youtube.com/watch?v=TtJRNyPK-lc
da guardare anche questo:
http://www.youtube.com/watch?v=yRmqZRPgK1w
non sense portaci via!
La canzone è eccezionale
Una bella macchina senz'altro, ma "co tutte ste pagliacciate pe presentalla sò riusciti a fammela annà sulle palle".
E' ufficialmente la nuova macchina dei fighetti, dei giovani.. "Bisognerebbe fotterli tutti e lasciare le auto da fighetti invendute nei capannoni. Portare avanti le faccende per le auto ecologiche, a gas, ad olio vegetale, ad idrogeno, queste ci vorrebbero."
Ma non ho assolutamente voglia di stare a menarlo con questi argomenti sui quali tutte le persone "sensate" convengono.
Quello che però volevo dire con questo post è che non mi capacito di una cosa:
Per quale motivo con il tornare alla ribalta dell'omonima autovettura non venga pubblicizzato e riproposto su piccolo e grande schermo "500!" un film che non ha mai goduto delle attenzioni che merita.
Se siete tra quei pochi scriteriati che non l'hanno mai visto catapultatevi dalla Fnac e compratelo, e se è esaurito ordinatelo all'omino che sta li apposta. O se siete pigri prendetevelo via internet su IBS (clicca)
500!: Un capolavoro tutto Genovese della Zero Budget Factory.
p.s. è inutile che provate su emule, non lo troverete..
E io ci sto
Mi alzo al mattino con una nuova
Illusione,prendo il 109 per la Rivoluzione,
e sono soddisfatto Un poco saggio un poco matto
Penso che fra vent'anni finiranno I miei affanni
Ma ci ripenso però, mi guardo intorno per un po'
e mi accorgo che son solo,
in fondo è bella però è la mia età e io ci sto
Si dice che in America tutto è Ricco tutto è nuovo,
puoi salire In teleferica
su un grattacielo e farti un uovo,
io cerco il rock'n'Roll al bar e nei metrò,
cerco una bandiera diversa senza sangue sempre tersa
Ma ci ripenso però, mi guardo intorno per un po'
e mi accorgo che son solo,
In fondo è bello però , è il mio Paese e io ci sto
Mi dicono alla radio statti calmo statti buono
non esser scalmanato stai tranquillo e fatti uomo
ma io con la mia guerra voglio andare sempre avanti,
e costi quel che costi la vincerò non ci son santi
Ma ci ripenso però, mi guardo intorno per un po'
e mi accorgo che son solo,
ma in fondo è bella però è la mia guerra e io ci sto
cerco una donna che sia la meglio
che mi sorrida al mio risveglio
e che sia bella come il sole d'agosto
intelligente si sa
ma in fondo è bella però è la mia donna e io ci sto
Pedicabo ego uos et irrumabo,
Aureli pathice et cinaede Furi,
qui me ex uersiculis meis putastis,
quod sunt molliculi, parum pudicum.
nam castum esse decet pium poetam
ipsum, uersiculos nihil necesse est;
qui tum denique habent salem ac leporem,
si sunt molliculi ac parum pudici,
et quod pruriat incitare possunt,
non dico pueris, sed his pilosis
qui duros nequeunt mouere lumbos.
uos, quod milia multa basiorum
legistis, male me marem putatis?
pedicabo ego uos et irrumabo
Ossia
«Io ve lo ficcherò in bocca e nell'ano
Aurelio bocchinaro e Furio culattone,
a voi, che per certi miei versi, è vero,
un po' sconci, mi credete un degenerato.
Un poeta all'altezza dev'essere casto
lui stesso, non certo i suoi versi,
che di fatto hanno arguzia e sapore
proprio in quanto un po' spinti e senza pudore
e in grado d'eccitare quel certo prurito,
non dico nei ragazzi, bensì nei caproni
ormai incapaci nel darci dentro coi fianchi.
Voi, perché leggete di tutti quei baci a milioni,
voi non pensate che io sia maschio a dovere?
Io ve lo ficcherò in bocca e nell'ano.»
"Il tempo è la cosa più preziosa che un uomo possa spendere."
IL MALEDUCATO
Non è difficile definire la maleducazione che è un modo di scherzare grossolano ed urtante. Il maleducato è uno che per la strada incontrando una signora, alza il mantello e lascia vedere le vergogne. In teatro applaude quando gli altri ascoltano e fischia gli attori che gli altri gradiscono. E quando in teatro vi è silenzio, si stira e rutta per far voltare gli spettatori. Quando il mercato è pieno, si piazza vicino ai banchetti delle noci, delle coccole di mirto o delle altre frutta e spilucca, mentre ciarla con i venditori. E i presenti li chiama per nome anche se non li conosce. Se vede qualcuno andare di gran fretta, lo ferma. Se uno ha appena perduto un processo importante ed esce dal tribunale, va da lui e si congratula. Compra da mangiare solo per sé, noleggia una flautista e poi mostra a chi incontra i suoi acquisti e li invita (1). Se va dal barbiere o dal profumiere, racconta che si vuol ubriacare. [Se la madre va da un indovino, le rivolge parole di malaugurio. Nelle preghiere getta via il bicchiere per le libagioni e ride come se avesse fatto una prodezza. Quando gli suonano il flauto è il solo a battere le mani e accompagna canterellando e se la prende con la flautista perché ha smesso presto. Vuol sputare oltre la tavola e colpisce il coppiere.]
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1) Forse solo per scherno.
LEGGI GLI ALTRI CARATTERI TRATTATI DA TEOFRASTO 2280 ANNI FA... è come li avesse scritti oggi!