Giordano Bruno

brunoalbagb12
Leggevo di Giordano Bruno.
Uno di quei personaggi geniali in anticipo sui tempi, ispirati da una visione profetica dell’umanità e dell’universo.
La sua visione dell'universo non deriva da fottuti calcoli matematici o astronomici (per i quali il filosofo fu poco incline), le sue conclusioni sull'infinità dell'universo derivano dal principio teologico secondo cui il mondo, avendo la sua causa in un Essere infinito dev'essere per forza infinito. La creazione dev'essere, infinita e straripante di vita. Eppure fu ammazzato dai "custodi dell'ortodossia".
Era un Frate Domenicano che conosceva il proprio valore e rispettava quello degli altri, quello vero però, non quello stabilito dalle consuetudini e dalle convenienze.
Era uno che amava la vita in tutti i suoi aspetti e che in tutte le sue manifestazioni riconosceva l’espressione della divinità.
Nemico implacabile e convinto di tutti “quegli uomini stolti e ignobilissimi che non riconoscono nobiltà se non dove splende l'oro, tintinna l'argento, e il favore di persone loro simili tripudia e applaude” (Oratio Valedictoria).
Gli ideali che Bruno perseguì durante tutta la sua vita, fino all’estrema conseguenza del rogo di Campo de’ Fiori, sono ideali di libertà.
Il suo era un messaggio entusiasta, gioioso, vero.
Rimane un caso unico nella storia della "martiriologia": non morì per una idea né per una istituzione, ma per il pensiero in sé.

"Alle libere are della filosofia io cercai riparo dai fortunosi flutti, desideroso della sola compagnia di quelli i quali comandano non già di chiudere, ma di aprire gli occhi".

Lo sancirà anche il Concilio Vaticano II, 359 anni dopo al rogo in Piazza del 1600: "Nessuno in materia religiosa può essere forzato ad agire contro la sua coscienza, né impedito, di agire in conformità alla sua coscienza".

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